Il cliente, un costruttore e fornitore di data center, ci ha contattato per eseguire alcune simulazioni CFD in ambito HVAC (Heat, Ventilation and Air Conditioning) al fine di verificare la distribuzione di temperatura, ed il conseguente livello di raffrescamento, all’interno di una sala server.
Al momento della richiesta la sala era già in fase di allestimento, con un numero di server e super-computer già definito: l’obiettivo dell’analisi fluidodinamica richiesta era quindi quello di verificare che le unità di ricircolo e raffrescamento dell’aria, e gli accorgimenti adottati all’interno della sala, fossero sufficienti a garantire gli obiettivi di temperatura fissati dal committente e necessari per scongiurare il surriscaldamento ed il conseguente spegnimento delle macchine (black-out).
Il nostro team di simulazione CFD ha eseguito una prima analisi per verificare la prima configurazione di sala dati proposta dal cliente: nonostante un discreto comportamento complessivo, l’analisi ha consentito di evidenziare delle criticità in alcuni punti della sala, che presentavano picchi di temperatura che poi in opera sarebbe stato impossibile rilevare tramite sensoristica.
I nostri analisti hanno quindi proposto l’introduzione di alcune pareti di contenimento, per far sì che l’aria fresca in arrivo dalle unità di ricircolo non si mischiasse con quella calda emessa dai vari server, oltre che lo spostamento di alcune griglie, così da indirizzare meglio l’aria fresca in arrivo verso i server stessi, garantendo che le macchine aspirassero sempre aria fresca e risultassero costantemente ben ventilate.
Per validare le nostre proposte, abbiamo quindi eseguito delle ulteriori analisi CFD che hanno confermato l’efficacia della soluzione suggerita: questa è stata molto apprezzata dal cliente, poiché ha consentito di risolvere il problema senza dovere cambiare o aumentare le unità di ricircolo, e quindi l’intero impianto di condizionamento, ma semplicemente ottimizzandone la distribuzione.